TORTORA (Anonimo)
(sabato 27 novembre 2010)
Categoria: Altro
LA relazione educativa è un bisogno più che mai pressante nella società odierna
Spesso penso a come i rapporti interpersonali siano compromessi da fraintesi,distorsioni,omissioni
a livello comunicativo.
Non sappiamo comunicare!Sia per un vizio d'origine(Pregiudizi,paura dell'altro che vediamo come un potenziale nemico)sia perche'sosituiamo il parlare con l'urlare e cio' crea inevitabilmente lo scontro.
Dobbiamo reimparare a parlare con l'altro non a parlare tenendo presente solo noi stessi.
Alla base di cio' c'e' comunque un aspetto che lo carattterizza la fiducia nell'altro sempre e comunque perche' vale sempre la pena di tentare di spianare le incomprensioni con una modalità di dialogo che va imparata.
Forse un po' di scontri si potrebbero evitare perche'(ripetendo cio' che ho appreso dalla Sociologia)
I CONFLITTI SONO INEVITABILI MA GLI SCONTRI SI POSSONO EVITARE!
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mafalda
(sabato 27 novembre 2010)
TORTORA , non so la tua età , ma quando io ero ragazzina e alla televisione c'erano le tribune poliche ,( tanto per portarti un esempio ), c'era un moderatore che molto garbatamente interveniva tutte le volte che gli ospiti alzavano un po' i toni .Tieni presente che non si raggiungevano mai livelli incivili , e le trasmissioni rispecchiavano l'educazione di quei tempi . Oggi è tutto l'opposto , più si grida , più le voci si sovrappongono , e più gli telespettatori aumentano . Secondo me la tv in questo è stata maestra , perchè i dibattiti che propone , sono per lo più studiati non tanto per trovare una soluzione , quanto per riscaldare gli animi e creare più confusione sia tra i partecipanti , sia tra quelli che assistono da casa . Penso che alla base di tutto ciò c'è il bisogno di essere "ascoltato " ,perchè forse malgrado la tecnologia , l'uomo si sente sempre più solo .I modelli che ci propongono a volte sono irragiungibili , i mezzi a disposizione non sempre corrispondono a quello che vorremmo avere , e questo fa di alcuni , o forse della maggioranza , dei soggetti insoddisfatti , e allora ogni qual volta troviamo sulla nostra strada qualcuno che non condivide o ci ostacola , nasce come una sorta di auto-difesa . Mettici pure che l'arte di "saper ascoltare " è una virtù che a volte non viene apprezzata , specialmente oggi dove l'apparire è più importante che l'essere , e dove una persona che parla poco per "poter ascoltare " gli altri , non ha grande considerazione .
Assunta
(sabato 27 novembre 2010)
23:21 del 27-11-2010
Buonasera Tortora, sono daccordo con ciò che asserisce Mafalda, non c'è nulla da aggiungere, se non che: nell’educazione interpersonale, si ripropongono infatti i concetti del rispetto, del dialogo, dell’accettazione, del confronto, della non-violenza, della pace, concetti che al giorno d'oggi sono quasi eufemismi, siamo un popolo di esauriti, pieni di aggressività, prendiamo fuoco per un nonnulla e manca la pazienza, la santa pazienza che è alla base di ogni quieto vivere. Dovremmo essere abbastanza intelligenti per ripartire con l'educazione alla tolleranza, al poter parlare e saper ascoltare. Ma il mondo invece va sempre più verso un esaurimento totale.
Buonasera Tortora, sono daccordo con ciò che asserisce Mafalda, non c'è nulla da aggiungere, se non che: nell’educazione interpersonale, si ripropongono infatti i concetti del rispetto, del dialogo, dell’accettazione, del confronto, della non-violenza, della pace, concetti che al giorno d'oggi sono quasi eufemismi, siamo un popolo di esauriti, pieni di aggressività, prendiamo fuoco per un nonnulla e manca la pazienza, la santa pazienza che è alla base di ogni quieto vivere. Dovremmo essere abbastanza intelligenti per ripartire con l'educazione alla tolleranza, al poter parlare e saper ascoltare. Ma il mondo invece va sempre più verso un esaurimento totale.
dora
(domenica 28 novembre 2010)
Condivido in pieno! Io sono per carattere una che ama le mediazioni, e per questo mi sono spesso soffermata a ragionare su questa forma di degrado dei nostri tempi. Credo che il mutare della forma nel campo relazionale sia dovuto ad alcuni elementi : in primis , l'educazione, che ormai non viene più insegnata nè in famiglia, nè nella scuola. Poi ci sono le frustrazioni, a volte persecutorie, che siamo costretti a subire per esempio dalle istituzioni, che dovrebbero invece tutelarci( vedi la tracotanza di alcuni tutori dell'ordine), e infine la mancanza di un qualunque ideale. La Fede, la Patria, la Famiglia, gli Amici, l'Onore, c'è ancora qualcuno disposto a sacrificarsi per questi ideali? Allora che tutto vada a remengo: si urla tentando di sopraffare chi urla meno, tanto l'interlocutore non merita rispetto.Come rimediare? L'esempio di chi come noi ancora crede nel "dialogo". Noi che abbiamo il privilegio della credibilità derivante dai nostri anni (che non sono poi tanti,ma neanche pochi).Noi dell'altra generazione siamo i depositari di un diverso modo di agire, perchè a casa, mio padre mi fulminava con uno sguardo, e senza avermi mai toccata con un dito, mi "induceva" a rigare dritto; perchè a scuola il prof. di lettere ci dava del lei e oltre al greco e al latino, ci spiegava quanto conti la solidarietà tra compagni di classe; perchè Padre Lorenzo, andava a dire Messa nella fabbrica occupata, dando ai figli degli operai i suoi pochi spiccioli, non le sue lascive carezze! Siamo fatti di carne e sentimenti ! Abbiamo nutrito i nostri figli di alimenti iperproteici ma i sentimenti...... Chi? Dove? Quando? Tempi veramente bui, ma io non mi tiro indietro...è anche un po' colpa mia. Grazie per aver sollevato il tema!
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